Le pin

Il pino

Il pino e le sue note profumate

Avete forse già inspirato quella freschezza legnosa che ricorda l’aria di una foresta dopo la pioggia… dietro questo soffio verde si nasconde l’assoluta di pino, una materia prima al contempo vivace e calda, capace di conferire a una fragranza sfaccettature resinose, balsamiche e leggermente affumicate.

I nomi del pino

In profumeria, diverse varietà di pino sono particolarmente apprezzate:

  • Pino siberiano BIO (Fir needle oil Siberia BIO): note fresche e resinose, provenienti da foreste settentrionali

  • Pino Laricio BIO: carattere legnoso e balsamico, raccolto in aree mediterranee

  • Pino silvestre BIO (Pinus sylvestris): sfaccettature verdi e speziate, originario dell’Europa settentrionale

  • Abete gigante: nuance soft e leggermente dolci, apporta una dimensione d’alta quota

Si citano anche il cedro della Virginia (Juniperus virginiana), che pur appartenendo alla famiglia delle Cupressaceae condivide tonalità legnose simili al pino.

Profilo olfattivo e temperamento

Testa: apertura verde e pungente, che ricorda una brezza speziata tra gli aghi

Cuore: resinosa e balsamica, con un tocco di spezia e una sottile sfumatura affumicata

Fondo: accenti caldi di legno secco e cuoio morbido che prolungano il sentiero forestale

Evoluzione e materie

Dalle classiche fougère del XIX secolo alle creazioni contemporanee, la nota di pino si declina in materiali naturali e composti sintetici, sfruttando ciascuno le sue sfaccettature aromatiche.

Tra gli estratti naturali:

  • Assoluta di pino (concreto estratto con solvente da materiale resinoso): profondità resinosa e tenuta duratura

  • Olio essenziale (distillazione a vapore degli aghi): trasparenza verde e chiarezza olfattiva

  • Resinidi (estrazione con solvente degli essudati di linfa): intensità balsamica

Tra molecole e terpeni caratteristici:

  • Alfa-pinene e beta-pinene: freschezza resinosa e sfumature medicinali

  • Limonene: nota agrumata brillante, tonica e vivace

  • Camphene: legno secco e nota leggermente pungente

  • Terpinolene: sfaccettatura floreale dolce e speziata

  • Terpineolo: rotondità floreale e un tocco pepato

  • Acetato di terpinile e diidroterpinile acetato: verde fruttato e calore balsamico

  • Diidroterpineolo: dolcezza simile al linalolo con una nuance mentolata

  • Bornéolo: nota calda e leggermente canforacea

  • Sabinene: nota verde, erbacea e sottilmente speziata

Ogni materia trova il suo impiego: assolute e resinidi strutturano e fissano, oli essenziali aprono le note di testa, e molecole sintetiche equilibrano o amplificano senza appesantire la composizione.

Usi in profumeria

  1. Fougère rivisitata: abbinamento con lavanda, geranio e bergamotta per un accordo verde intenso e resinoso

  2. Accordi invernali: fusione con cannella, tonka o vaniglia per una nota legnosa calda e gourmand

  3. Acque fresche e colonie: combinazione con agrumi (limone, pompelmo) ed erbe mediterranee (rosmarino, basilico) per una scia tonica e vegetale

  4. Accordi floreali strutturati: utilizzo delle materie di pino per sostenere e arricchire bouquet floreali, in particolare per ricreare la delicatezza del lillà con la freschezza verde fogliare dell’olio essenziale, la profondità balsamica dell’assoluta e la nota floreale frizzante dei terpeni

Il profumiere tende a declinare due orientamenti evocativi principali: la densità di una foresta di pini con la sua impronta fresca e resinosa, o un approccio mediterraneo aromatico in cui le sfaccettature erbacee e agrumate del pino dialogano con agrumi e piante di macchia.

Il pino, con il suo soffio verde e resinoso, evoca istantaneamente ricordi di passeggiate in foresta o di case appena arieggiate. Questa nota familiare, che ricorda “l’odore di pulito”, può sembrare semplice, ma lavorarla in profumeria di nicchia rappresenta una sfida: come preservare la sua spontaneità aggiungendo profondità e carattere?

 

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